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17 marzo, 2023

La Costituzione, bussola della nostra vita e guida per le nostre attività, compie 75 anni

Oggi 17 marzo si celebra la . Sono trascorsi 75 anni da quel 17 marzo del 1861 in cui si diede avvio all’Unità di Italia. Ed è quindi un giorno importante per sottolineare il valore della Costituzione, approdo di un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale e allo stesso tempo bussola della nostra vita e guida per le nostre attività.

Lo ha ribadito più volte il Presidente della Repubblica Mattarella anche nel suo discorso di fine anno: <Stiamo tutti insieme, dentro la Costituzione, dentro il nostro Paese, come comunità>.

La Costituzione rappresenta la base e la garanzia di tutte le nostre libertà, compresa la libertà di impresa, sancita dall’art. 37Quella libertà di impresa per la quale, quale associazione di categoria ci battiamo quotidianamente, perché sia difesa e perché sia congruamente rappresentata in tutti i tavoli in cui si programma lo sviluppo.

Ed allora in questo giorno faccio mie le parole pronunciate dal Presidente Mattarella nel lanciare il 75-esimo anniversario della Costituzione.

<La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio. So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno.

La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà. Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà.

La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata. Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne - creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza.

Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni.

La Repubblica siamo tutti noi. Insieme. Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Governo, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le associazioni.
La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune.

La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali.

La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell’ansia di chi cerca il lavoro. Nell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo.

Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione.

Rimuovere gli ostacoli è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale. E’ grazie a tutto questo che l’Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia.

La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022.

Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi.>

La saggezza del nostro Presidente, la forza delle sue parole sono per noi ulteriore spinta a credere in ciò che facciamo e nei valori che ogni giorno portiamo avanti, tutelando e promuovendo la libera impresa, l’impresa buona che crea sviluppo ed occupazione. Quell’impresa che incarna il senso civico, che paga le imposte perché sa che così contribuisce al bene comune ma che chiede sostegno e mirati interventi per crescere. E per contribuire a ridurre i divari, territoriali, generazionali, di genere, che affliggono il nostro Paese.

Come Confcommercio, l’impegno a realizzare ogni giorno il valore della Costituzione e ad essere protagonisti del cambiamento, perché per riprendere le parole del Presidente Mattarella citate nel Manifesto del Terziario Donna <La democrazia è proprio questo: essere protagonisti, insieme agli altri, del nostro domani>.