Palermo Felicissima
Il Liberty ha contraddistinto una grande stagione di cultura e illuminata imprenditoria che diede vita a Palermo ad una stagione felicissima.
Un periodo storico reso economicamente florido anche grazie al contributo di intraprendenti famiglie di imprenditori, come quella dei Florio, che trasformarono Palermo in una capitale di produzioni industriali, di commercio e di bellezza.
Quella stagione felicissima della città, ed insieme ad essa di tutta la Sicilia, determinò lo sviluppo culturale ed economico creato da imprenditori mecenati che resero Palermo in quel periodo storico capitale di imprenditoria e di bellezza, meta ambita pure per regnanti, borghesi illuminati e importanti imprenditori a livello internazionale. Una ante litteram Capitale della Cultura.
Il Liberty o Art Noveau ebbe inizio in Europa nel XIX secolo e giunse nel capoluogo siciliano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Ville, palazzi borghesi e teatri sorsero all’insegna dell’ innovativa espressione artistica ispirata alle numerose sfumature della natura.
L’Art Noveau, che ebbe in Ernesto Basile il più illuminato protagonista, segnò una stagione di innovazione e sviluppo per Palermo e fonte di richiamo dell’attenzione internazionale sulla città.
Grazie ad Ernesto Basile, ed alla scuola dei tanti architetti del Liberty, a Palermo crebbe e si affermò una scuola di professionisti e artigiani di grande rilievo, che unirono la cultura del progetto alla cultura della produzione, con il proliferare di presenze creative e produttive: dall’ebanisteria alla lavorazione dei metalli, dalla ceramica ai mosaici, dai vetri sino alla moda.
L'art nouveau rivoluzionò lo stile di vita ed il gusto delle élite dell'epoca, con oggetti eleganti, unici e raffinati, con l’uso di linee sinuose e materiali pregiati. Ciò influenzò molti settori dalla moda all'architettura, dall'arte alla pubblicità e all’economia in generale.
Le attività imprenditoriali dell’epoca ebbero l'opportunità di creare prodotti e servizi in grado di soddisfare la clientela più esigente alla ricerca di prodotti unici. Nacquero numerosi negozi di oggetti d'arte e di lusso, ristoranti e caffè che offrivano esperienze esclusive e raffinate.
Tutto questo oggi può di nuovo accadere.
Il Liberty - oggetto anche di vari riconoscimenti dell'UNESCO nell'elenco dei patrimoni dell'umanità - può rappresentare una nuova leva per l’economia cittadina e per il marketing e la promozione territoriale di una città che, pur tra mille problemi, resta una delle mete turistiche più affascinanti ed emozionanti d’Europa.
Lo stile Liberty, che ha pervaso la società del tempo, dando supporto allo sviluppo di innovative attività imprenditoriali, può oggi di nuovo essere una fiorente fonte di ispirazione. Può essere il punto di partenza per un investimento nell’identità del territorio quale cardine per affermare a Palermo l’economia della bellezza.
Perché ciò accada serve, come sempre, comunità di intenti tra istituzioni ed imprese per costruire una strategia di marketing territoriale condivisa intorno alla straordinaria bellezza espressiva del Liberty. In grado di rilanciare gli esempi di forza creativa e imprenditoriale locale, quale leva di espansione economica e culturale della nostra città, esattamente come è accaduto in quell’epoca.
Questo significa tradurre la bellezza da cui siamo circondati in valore economico.
Significa affascinare ed emozionare il pubblico attraverso la nostra identità culturale. Per raggiungere con i nostri prodotti, gli investimenti ed i servizi suggestioni e emozioni oltre che identità che ci rendono unici. Perché il pubblico ama fruire non solo del racconto ma anche di ciò che conduce quel racconto, lo impreziosisce e lo valorizza. Ama scoprire che emozionano.
Le aziende stanno imparando il valore di una narrazione che evochi appunto che spinga il commercio di prossimità, sostenendolo a vincere la sfida della globalità.
Per farlo bisogna imparare a vedere con occhi nuovi le cose intorno a noi. Essere innovatori, saper captare e anticipare, scoprire nuove nicchie di mercato e nuove leve di consumo, rendere ancora più interessanti i nostri prodotti e il nostro territorio.
Essere sapienti interpreti di una ri-edizione dell’Art Noveau che già cambiò la storia del nostro territorio dando vita come detto ad una delle stagioni economiche più fervide della storia.