23 maggio 2023
Sono passati 31 anni da quel 23 maggio che ha svegliato la coscienza di tutti noi.
Ed è un risveglio che dobbiamo rinnovare continuamente nelle nostre azioni quotidiane ed anche nel nostro modo di fare impresa. Facendo sì che la memoria diventi testimonianza non rituale, ma sia impegno concreto.
Dobbiamo far nostro l’esempio imperituro che ci ha lasciato in eredità Giovanni Falcone, servitore esemplare dello Stato.
Una memoria che chiude il cerchio quest’anno con la cattura di Matteo Messina Denaro. Ma che dopo 31 anni lascia pagine bianche ancora da scrivere.
E siamo anche noi che dobbiamo farlo, facendo nostre proprio le parole di Giovanni Falcone: <Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi saremmo tutti bravi e irreprensibili>.
Contano le azioni e non le parole. Ed è in questo modo che, quale delegata alla legalità e sicurezza di Confcommercio, cerco di dare il mio contributo perché siano supportate e promosse le azioni che vanno in questa direzione.
Il nostro è un piccolo contributo. Ma costante e convinto.
Un piccolo tassello che riteniamo necessario a costruire quel tessuto di legalità e di etica collettiva che sostiene i cambiamenti.
Per questo sin dal primo giorno che l’ho assunta, considero la delega che mi è stata assegnata di grande responsabilità anche nel quotidiano esempio che cerca ogni giorno di essere di stimolo a imprenditori ed imprenditrici.
Non c’è sviluppo, non c’è impresa senza legalità e sicurezza. Non smetto mai di ripeterlo.
Il malaffare e la corruzione, ma anche l'indifferenza, l'inefficienza e l'inerzia sono mine contro l'economia legale e la libera concorrenza.
Contro l’impresa sana. Diventano infatti terreno fertile per la criminalità che tenta di infiltrarsi nella nostra economia frenando lo sviluppo.
Confcommercio con l’iniziativa organizza iniziative e progetti per la diffusione della cultura della legalità, per contrastare il crimine anche attraverso un’azione operosa e produttiva. Per tenere l’attenzione sempre alta.
E mette in atto ogni possibile azione per garantire sicurezza al lavoro di impresa, collaborando con gli organismi dello Stato preposti a questo.
Confcommercio cerca così di agire nella direzione indicata da Falcone, Borsellino e da chi come loro combatte portando avanti con forza la cultura della legalità. Non proclamandola, ma agendola ogni giorno. Senza alcuna retorica.
Perchè non può bastare l’ottima azione che sul territorio svolgono incessantemente la magistratura e le forze dell'Ordine. Lo Stato dimostra di funzionare nelle sue strategie di contrasto, suscitando quella fiducia collettiva senza la quale non c’è contrasto possibile delle tendenze nefaste che hanno avvilito la nostra storia.
Dobbiamo sentirci tutti coinvolti in quel cambiamento culturale, che lo stesso Falcone sosteneva ssere il primo cambiamento necessario>.
Legalità e sicurezza sono le garanzie per esercitare il nostro diritto alla libertà di impresa. Le invochiamo, vogliamo esserne parte attiva, ne chiediamo con forza l’attuazione come nostro diritto alla libertà di impresa.
Con uomini e donne sempre più liberi dalle mafie e dall’illegalità, l’impresa cresce di più, la società cresce di più, l’umanità cresce di più. Ne sono convinta.
Per questo per me il 23 maggio è esercizio di memoria attiva, per ricordare sempre cos’era Palermo ‘prima’ del fragore di quella bomba.
Se ieri Palermo era percepita come capitale della mafia, oggi è finalmente o emersa nella realtà che rende merito a chi ci vive, ovvero come luogo di cultura e di bellezza.
Se una rivoluzione ha avuto luogo qui, a Palermo, lo dobbiamo a quel 23 maggio 1992 che ci ha cambiato. Facendoci ‘reagire’ in onore di Giovanni Falcone e poi di Paolo Borsellino che non hanno mai smesso di credere che era possibile.
La Bellezza c'era ma era negata dalla violenza e dal sangue. C'era ma era sommersa dalla paura. Il 23 maggio ha trasformato la paura in reazione collettiva.
Il punto 6 del Manifesto del Terziario Donna a cui sono molto legata lo dice chiaramente <perseguiamo la legalità e i valori della costituzione con forza, senza se e senza ma. Non offriamo mai spazio a condizionamenti impropri>.
Ecco questo è il mio 23 maggio. Questo è il 23 maggio per Confcommercio.
La memoria che spinge a lavorare, anche quando la fatica prende il sopravvento, con la consapevolezza di quanto è stato fatto. La memoria che ci dà il coraggio di andare oltre e ci spinge all'impegno ed alla reazione.