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8 marzo 2024: con rinnovato impegno nel segno della legalità e dell’etica

C’è un legame forte tra Donne ed Etica. Ed io l’ho sentito sempre molto profondamente.

Credo che il cambiamento da imprimere alla nostra società, sempre più permeata da diseducazione all’etica e alla cultura della legalità, da relativismo morale e comportamenti illeciti, sottende anche ad un diverso valore da dare alla legalità, non solo come rispetto delle norme, ma molto più in generale come condotta etica, di coscienza e di dignità.

E’ questo il tratto che cerco di dare al mio mandato di Vicepresidente Donna di Confocmmercio con delega alla legalità  e la sicurezza.

La democrazia paritaria è uno degli obiettivi. Non è una sfida di genere, ma un impegno dell’intera società. Perché sia più giusta e più equa. E sia veramente democratica. Una democrazia impari non è vera democrazia. Per l’attuazione della democrazia paritaria occorre un necessario cambiamento di paradigma, una rivoluzione nella mentalità, nella cultura, nel modo in cui oggi il potere è distribuito, e nelle forme in cui il lavoro è organizzato.

Non è solo un tema di riequilibrio della rappresentanza. È anche un tema economico. Perché sviluppo e crescita economica vanno di pari passo con la parità di genere.
Perché, come sostiene l’Ocse, avremmo in Italia (oggi al 104-esimo posto su 146 Paesi per la dimensione economica rapportata alle donne) un aumento del Pil potrebbe arrivare con più donne al lavoro potrebbe arrivare nel 2050 al 12%. E quindi una società più prospera e più giusta.

Da anni mi batto su questi temi, con un’idea di cambiamento che unisca legalità, etica e sostenibilità economica, ambientale e sociale. E che pervada l’intero sistema imprenditoriale verso quella che è la visione dettata dall’Agenda Onu 2030.

L’aumento di donne nel mondo dell’economia e dell’impresa è un positivo segnale, ma questo deve essere accompagnato da adeguate misure di sostegno all’imprenditoria femminile, quella nuova ma anche a consolidare e rafforzare le imprese a conduzione femminile che ancora scontano evidenti disparità di mercato.
Dopo una pandemia che sappiamo quanto abbia colpito duramente in particolare l’imprenditoria femminile, specialmente quella del terziario di mercato, e il lavoro delle donne.

Serve affrontare la ripresa con uno sguardo nuovo, che abbia dentro di sé quella capacità di cura che è tipico di noi donne imprenditrici.

Come Confcommercio ci battiamo da sempre per affermare il valore della Democrazia paritaria, basando il confronto sul merito e sulla virtuosa competizione resa accessibile a tutti. Percorso che ha portato alla piena rappresentanza in tutti gli organi associativi della componente che rappresenta l’imprenditoria femminile, ma anche a una progressiva affermazione delle donne all’apice delle associazioni territoriali e di categoria.

Come ripeto sempre, <non siamo più ma non siamo ancora>. Perché i risultati raggiunti vanno sottolineati, ma la strada da percorrere è ancora tanta.
Nella mia storia di rappresentanza, ed in particolare nei miei dieci anni di Presidenza di Terziario Donna e nelle mie scelte di vita, ne ho sempre fatto un tema di diritti, ma anche di vantaggio economico e una necessità di legalità e di giustizia.
L’uguaglianza fra uomini e donne è del resto il principio fondante di tutte le democrazie moderne ed è uno degli obiettivi principali che gli Stati Europei si sono impegnati a perseguire con specif
iche azioni politiche e misure legislative.

Il tema delle pari opportunità è un tema di legittimità e sostenibilità delle scelte. E di vantaggio economico per tutta la società. Ed è a garanzia di una maggiore trasparenza e rispetto della legalità, in quanto le donne – lo dicono le statistiche ufficiali – hanno minore propensione alla corruzione ed al malaffare.

Il mio 8 marzo lo dedico a questo, al mio continuo e rinnovato impegno in ogni ruolo, nel portare avanti un processo di affermazione delle pari opportunità come strumento di legalità e di crescita del Paese.

Lo dedico a realizzare quello che ho voluto indicare al punto 9 del Manifesto Terziario Donna oggi ancora quanto mai attuale: <Equità e pari opportunità non sono solo valori di civiltà. Sono questioni di democrazia e di merito. E di convenienza economica. E’ il tempo di un modello di famiglia sempre più centrato sull’eguaglianza di uomini e donne nei diritti e negli oneri. Dal suo affermarsi deriva una società più giusta e più prospera>.

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